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Data: 25/03/2016
Nello schema generale delle psiconevrosi sopra descritto sono possibili numerose variazioni, quando una situazione presenta una prevalenza di sintomi di ansia viene definita psiconevrosi ansiosa.
La psiconevrosi d'ansia è considerata clinicamente come caratterizzata da un fondo duraturo e consistente di instabilità emotiva (stato cronico d'ansia) e da possibili crisi o accessi di angoscia acuta. In essa predomina uno stato di tensione, di incertezza, di attesa apprensiva che pare influenzare complessivamente la vita psichica del paziente. L'esistenza è segnata da un'aspettativa di pericolo, che può tradursi a tratti in vera e propria disperazione. Il paziente infatti si sente minacciato, incapace di organizzare i propri pensieri, si prospetta negativamente il futuro, paralizzato, perplesso e scoraggiato; appare insicuro, incerto sulle proprie possibilità, rammaricato sul proprio passato e timoroso e dubbioso sul presente. Lo stato ansioso può essere stabile oppure andare incontro ad acutizzazioni di fronte a situazioni emotivamente significative (reazione ansiosa).
Un aspetto di rilievo del quadro clinico è rappresentato, oltre che dagli elementi psichici, dai sintomi somatici. I sintomi somatici ansiosi possono essere soggettivi oppure obiettivi e possono interessare vari organi e apparati:
Il DSM-III-R e il DSM-IV abbandonano il termine nevrosi e distinguono fondamentalmente due disturbi d'ansia che riflettono descrittivamente i sintomi della nevrosi d'ansia:
Il DAP viene descritto in modo autonomo e correlato all' agorafobia, a cui si rimanda.
Specialista in psicologia e sessuologia, la dott.ssa Fiorella Bado riceve presso il suo studio di Firenze, in Via Franchetti n. 6 (angolo Via Baracca).
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