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Data: 21/03/2016
Momenti di ansia sono conosciuti da tutti in particolari occasioni che siano nuove o che richiedano un notevole impegno fisico o psichico, come per esempio prima di competizioni sportive, esami a scuola, lavori difficili, incontri sociali importanti, eventi anche piacevoli ecc. ...
Una situazione in cui si prevede, o si ipotizza, un pericolo mette in moto tutta una serie di tensioni psicofisiche che sono necessarie per fronteggiare l'evento, questa tensione nervosa utile spesso viene chiamata ansia. Questo tipo di ansia, che propriamente significa preoccupazione, paura, timore può essere anche stimolante per trovare in sé maggiori risorse fisiche e psichiche per impegnarsi di più nello studio o nel lavoro e per trovare la soluzione migliore a situazioni difficili.
Quando però l'ansia è eccessiva nella durata e nella misura si può ipotizzare un disturbo psicologico.
Disturbo d'ansia generalizzato
Lo stato di instabilità emotiva caratterizzato da preoccupazione e attesa apprensiva persistente quasi tutti i giorni per motivi anche banali, se perdura da almeno sei mesi con sintomatologia consistente e con possibili crisi o accessi di angoscia acuta, allora viene definito, secondo i criteri diagnostici del DSM-IV, Disturbo d'Ansia Generalizzato ( GAD).
Questo è il più frequente disturbo d'ansia, insorge in età giovanile o adulta ed è contraddistinto da uno stato di tensione, incertezza, attesa apprensiva ed aspettativa di pericolo, che si può trasformare in angoscia.
La persona si sente inerme, in balia degli eventi, impossibilitata a fronteggiare anche le normali situazioni di lavoro, i problemi economici o della famiglia.
Il paziente spesso si sente incapace di organizzare i propri pensieri, si sente confusa e scoraggiato, insicuro di sé, scontento di ciò che ha fatto nel passato, pieno di dubbi sul presente, timoroso del futuro che si prefigura negativo.
Questo stato d'ansia può essere stabile oppure avere degli episodi o momenti di acutizzazione in occasione di situazioni emotivamente più impegnative.
Dato che il disturbo si sviluppa gradualmente, spesso le persone sottovalutano o minimizzano l'importanza di questi sintomi, ne attribuiscono l'insorgenza solamente alle situazioni stressanti; si preoccupano invece molto di più dei sintomi fisici correlati al disturbo.
I sintomi somatici sono sia soggettivi che obiettivamente riscontrabili in vari apparati :
Molto spesso si notano anche:
Questo stato emotivo e i sintomi fisici causano un disagio clinicamente significativo e/o una limitazione della frequentazione sociale, dell'attività lavorativa o di studio. Spesso si associano anche sintomi che si possono riferire ad altro disturbo, molto comune è l'associazione con pensieri ipocondriaci o sintomi depressivi.
Specialista in psicologia e sessuologia, la dott.ssa Fiorella Bado riceve presso il suo studio di Firenze, in Via Franchetti n. 6 (angolo Via Baracca).
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